San Lorenzo raccontato attraverso foto d’epoca e d’archivio, dalle origini al dopoguerra. Il popolare quartiere romano è il cuore del nuovo progetto editoriale di Typimedia: dopo i volumi sul Trieste-Salario, Monteverde, Montesacro e Nomentano, è in arrivo un nuovo viaggio per immagini che racconta una delle zone più amate della Capitale.
“Come eravamo. San Lorenzo 1865-1955” stupisce per la bellezza e la vitalità degli scatti, raccolti dal curatore Antonio Tiso con l’aiuto di tante famiglie. E con loro parrocchie, scuole, attività storiche, società sportive, associazioni e archivi. Ottant’anni di storia durante i quali l’Italia vive due conflitti mondiali, una dittatura, una campagna di Resistenza e, infine, l’inizio del processo di industrializzazione. Nell’arco di queste vicende i sanlorenzini pagano un tributo drammatico con il bombardamento del 19 luglio 1943, ma dimostrano sempre le caratteristiche per le quali sono ancora conosciuti: carattere, solidarietà, impegno civico, amore per la vita. Attraverso emozionanti foto d’epoca si parte dalla costruzione delle prime case per arrivare all’Italia del boom economico.
Gli scatti in bianco e nero mostrano il sorgere di fabbriche e scuole, dalla vetreria Sciarra al pastifico Cerere fino alla scuola fondata da Maria Montessori a via dei Marsi. E ancora: le scene dei post bombardamenti, la vita degli studenti universitari alla Sapienza, i matrimoni in tram, le trattorie su via Tiburtina, i campi da calcio su via dei Sabelli, i giochi dei bambini ai Cavalieri di Colombo, le grandi scolaresche, il volto familiare di padre Libero Raganella. Sono tutti tasselli di un grande mosaico dal quale affiora un ritratto di quartiere inedito e appassionante.
I grandi temi si avvicendano a storie spesso non conosciute, dense di valore e significato. Pagina dopo pagina emergono scene di vita che aspettavano solo di essere scovate nei cassetti per diventare parte di un libro collettivo. “Come eravamo” è un percorso che scava nella memoria, un libro che recupera e valorizza la conoscenza, per restituirci maggiore consapevolezza anche sul presente.