Il racconto prende il via dai primi insediamenti umani lungo l’Auser, l’antico Serchio. Quella lucchese è una terra ambita sin dall’antichità e ben presto viene scoperta dagli etruschi e, poi, dai romani: è qui che Giulio Cesare firma gli accordi del Primo Triumvirato.
Nel Medioevo, storie come quelle di Santa Zita influenzano la cultura della città, molto legata ai suoi simboli di fede. Il libro segue le lotte per il potere che, attraverso la signoria di Paolo Guinigi, portano la città ad un’autonomia e ad una “libertas” di cui il suo popolo si vanterà per secoli. In seguito, Lucca vive prima l’esperienza napoleonica, con Elisa Bonaparte, e, poi, quella borbonica, con la principessa Maria Luisa, infanta di Spagna.
Tanti i grandi personaggi che segnano l’identità della città e la rendono celebre nel mondo: l’aviatore Vincenzo Lunardi, il compositore Giacomo Puccini, poeti e intellettuali come Giovanni Pascoli, Giosuè Carducci e Giuseppe Ungaretti, che affollano i tavolini dello storico Caffè Caselli.
Nell’Ottocento, lontano da Lucca, si muove anche un celebre esploratore che vive per lunghi mesi con una tribù cannibale: Carlo Piaggia.
C’è, poi, la Lucca fascista e violenta del “ras” Carlo Scorza, che festeggia l’arrivo del Duce in città, e ci sono i pianti per i morti alla stazione sotto i bombardamenti americani. In mezzo a tanto dolore, spiccano storie di straordinario coraggio, come quella di Don Aldo Mei e della “Mamma dell’Alpe”.
Gli ultimi capitoli ci proiettano nel nostro tempo. Vicende di cronaca, come quella della piccola Elena Luisa, rapita a soli 16 mesi, e l’arresto dell’estremista nero Marco Affatigato, vengono raccontate da grandi giornalisti cui Lucca ha dato i natali, come Arrigo Benedetti e Mario Pannunzio. E mentre per la città girano attori del calibro di Gina Lollobrigida, Alberto Sordi e Nicole Kidman, manifestazioni come il Lucca Comics & Games e il Lucca Summer Festival raggiungono livelli di importanza nazionale e internazionale.