“La Storia di Palermo” racconta il capoluogo siciliano attraverso i secoli, a partire da quando elefanti nani e uomini preistorici abitavano le grotte dei monti che circondano la città, scendendo a pescare da Monte Pellegrino e dalle alture di Valdesi. È nella Conca d’Oro che inizia a fiorire una vera e propria civiltà, poi esaltata dall’arrivo dei fenici.
Epoca dopo epoca, il libro descrive l’evoluzione della città nata tra il Kemonia e il Papireto. Prima le guerre Puniche, con Annibale e Cecilio Metello, Asdrubale e gli altri condottieri cartaginesi e romani. Poi le invasioni barbariche, con storie come quella di Sant’Oliva, rapita dai Vandali di Genserico. Città ambita e desiderata, Palermo vive tante dominazioni: dagli arabi ai normanni, dagli Angioini agli Aragonesi, dagli Spagnoli ai Borboni. Partendo da qui, Federico II di Svevia, lo “Stupor Mundi”, arriverà a governare su mezza Europa.
Nell’Ottocento, Palermo è la città dei Moti, della rivolta della Gancia, di Rosolino Pilo, Francesco Crispi e Francesco Riso. Di Garibaldi e di quell’Unità d’Italia che ha inizio proprio dalla Sicilia. Di quel grande fervore industriale vissuto in prima persona dalle due principali famiglie di imprenditori dell’epoca, i Florio e i Whitaker. Dell’Esposizione Nazionale e del Liberty dell’architetto Ernesto Basile.
La Grande Guerra piega la città, i bombardamenti del 1943 quasi la distruggono, il boom edilizio del dopoguerra, quel “Sacco di Palermo” orchestrato da Salvo Lima e da Vito Ciancimino, ne stravolge la fisionomia. E poi le guerre di mafia, dalle quali emerge il personaggio chiave di Totò Riina, che per anni vive proprio in uno dei nuovi quartieri della città, ma anche il Palermo di Renzo Barbera. Un libro sorprendente che racconta l’epopea di una città vitale e piena di tesori, animata da una gran voglia di rinascere.