La Storia di Prato, dalla preistoria ai giorni nostri fa parte della collana editoriale Community Book di Typimedia dedicata alle città italiane.
Prato è la seconda città della Toscana, la terza dell’Italia centrale per numero di abitanti. La narrazione parte dalla preistoria per poi passare all’epoca etrusca, che vede i primi insediamenti nella piana pratese. La nascita vera e propria di Prato si fa risalire al X secolo, quando si hanno notizie di due centri abitati contigui ma distinti, Borgo al Cornio e Castrum Prati, che si fondono durante il secolo successivo.
La Storia di Prato racconta delle origini della produzione tessile, che ha sempre svolto un ruolo di primissimo piano fin dall’epoca medioevale come testimoniano i documenti del mercante Francesco Datini, conosciuto anche come il mercante di Prato, simbolo dell’intraprendenza pratese: ha inventato l’assegno e dal nulla ha costruito un impero commerciale internazionale.
Nel 1512 la città ha vissuto i suoi 22 giorni più tragici: il Sacco di Prato, ovvero l’assalto da parte delle truppe spagnole che devastarono la città e uccisero 6mila persone per porre fine alla Repubblica Fiorentina.
Nell’Ottocento Prato diventa la Manchester della Toscana: l’industria tessile esplode e porta al boom demografico, grazie anche al contributo di visionari come Giovan Battista Mazzoni, che costruisce macchinari rivoluzionari per l’industria tessile, tra cui la prima garzatrice, e introduce l’energia idraulica al posto dei buoi e dei muli usati fino a quel momento.
Nel 1988 viene inaugurato il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci, il primo centro dedicato a tutte le arti contemporanee realizzato in Italia. È opera di uno dei più grandi imprenditori del tessile pratese, Enrico Pecci, che lo vuole intitolare alla memoria del figlio scomparso prematuramente.