La storia del Flaminio è un viaggio nel tempo che porta alla scoperta di luoghi, personaggi e curiosità di un quartiere elegante e vitale.
Da viale di Tor di Quinto a piazza Gentile da Fabriano, passando per l’Auditorium e il Palazzetto dello Sport, fino al Ponte Risorgimento e via Guido Reni con i suoi poli della cultura e la chiesa di Santa Croce, scoprirete un racconto coinvolgente ed entusiasmante.
Fin dalla preistoria questo territorio, abbracciato dalla corrente del Tevere, è popolato da predatori e creature antiche. Giganteschi mammuth delle steppe si aggirano per la campagna, trasformata in una terra arida da eruzioni,
terremoti e glaciazioni.
In epoca romana, si seguono i passi degli uomini della gens Fabia, che si scontrano con gli Etruschi di Veio. Ci si imbatte in Ovidio e si visita con lui la sua bella villa suburbana, dalla quale il poeta verrà allontanato, costretto all’esilio per una colpa avvolta nel mistero. A Ponte Milvio si assiste alla grande battaglia tra Costantino e il suo rivale Massenzio, che annega nelle acque del fiume.
Con il Medioevo ci si immerge in vicende in cui si mescolano storia e leggenda.
Come quella dell’attacco degli Ostrogoti di Vitige, che inspiegabilmente non colpiscono la fragile zona del Muro Torto, da dove sarebbe stato facile passare.
È da Porta Flaminia che entra Carlo VIII, re di Francia. Nel corso della marcia verso Roma, i suoi uomini riescono a catturare la bella amante del papa, Giulia Farnese. Ed è a Ponte Milvio che papa Pio II piange di fronte alla reliquia
della testa di Sant’Andrea, arrivata a Roma dopo un avventuroso viaggio.
Quando Roma diventa capitale, il Flaminio è il suo primo quartiere fuori dalle mura. È il territorio che assiste al rapimento di Giacomo Matteotti, all’ammaraggio sul Tevere dell’aviatore Francesco De Pinedo e che vede tra i suoi abitanti artisti del calibro di Trilussa, Andersen e Guttuso. C’è poi il dopoguerra, con le sue diffi coltà e la luce delle Olimpiadi del 1960, gli anni di piombo e la loro scia di sangue e morti, l’epoca dei grandi concerti allo stadio Flaminio e l’espolosione dell’arte che trova nuovi spazi in cui esprimersi, con l’apertura del Maxxi.