La Storia del Tiburtino, a cura di Sara Fabrizi e con le foto di Antonio Tiso, è un intenso viaggio nel tempo che, attraverso dieci capitoli, ripercorre luoghi, vicende e personaggi di un quartiere dalle radici molto più antiche di quel che sembra. Una vasta area al di fuori dalle mura romane, popolata fin dalla preistoria da elefanti, ippopotami e cavalli che condividono i propri spazi con l’uomo, come dimostrano gli straordinari ritrovamenti conservati al Museo di Casal de’ Pazzi.
La narrazione passa dagli etruschi di Veio, che mettono in difficoltà la nascente potenza romana, ed entra nel Medioevo scortata da condottieri leggendari come Flavio Stilicone e Belisario, seguendo intrighi di palazzo, gelosie e assedi. Nell’antica Basilica di San Lorenzo, trasformata in una cittadella fortificata, si assiste all’incoronazione di uno sfortunato imperatore, Pierre de Courtenay, che non siederà mai sul trono. Qui, a Porta San Lorenzo, Cola di Rienzo affronta i baroni romani riportando una celebre vittoria.
Con il passare dei secoli si alternano storie di re e comandanti, ribelli e santi. Tra le mura e l’acquedotto sorge Villa Gentili-Dominici, dove qualcuno andrà alla ricerca dell’oro perduto degli alchimisti. E mentre Roma, diventata capitale, comincia a crescere su sé stessa, nasce il primo nucleo del quartiere, San Lorenzo, seguito, in epoca fascista, da Pietralata, con le sue casette da sette lire destinate agli sfrattati del centro storico e delle aree su cui si abbatte il piccone “risanatore e demolitore” del regime.
La guerra porta le bombe e la paura, ma anche l’eroismo di tanti, come il ferroviere Michele Bolgia, ribattezzato “l’Angelo del Tiburtino”. È qui che nascono e si allenano campioni come il ciclista Alberto Ghilardi e il portiere Alberto Ginulfi. E l’antica via Tiburtina si trasforma pian piano in una “Silicon Valley” alla romana.