La Storia della Garbatella , dalla preistoria ai giorni nostri, a cura di Michela Micocci e con le foto di Antonio Tiso, è il nuovo capitolo della collana Community Book dedicata alla grande storia di Roma. Un appassionante viaggio nel tempo lungo dieci capitoli in un quartiere dall’animo orgogliosamente popolare, che nel 2020 compirà il suo primo secolo di vita ufficiale. La Garbatella è un crocevia dove si incontrano le storie e le idee, piccole e grandi, di santi, rivoluzionari, partigiani, pacifisti e visionari.
Le prime tracce di vita si concentrano intorno allo stagno di San Paolo, nell’area dove oggi sorge l’omonima Basilica. Sulle sue sponde si muovono, ancor prima degli esseri umani, antichi elefanti, cervi e primitivi cani lupo.
La Garbatella è un territorio ambito già dall’epoca romana. È qui che sorgono le ville fuori città di personaggi illustri, come Servilia Cepione, donna forte e intelligente, amante di Giulio Cesare e madre di quel Bruto che lo pugnalò a morte. Sempre qui si trova la proverbiale via delle Sette Chiese, che, nel Cinquecento, viene allargata per far spazio al corteo trionfale di Carlo V.
Con il passare dei secoli, la zona diventa un piccolo paradiso, fatto di colline, casali e vigneti. A fine Settecento, Mons. Nicola Maria Nicolai vi coltiva una vigna “a garbato”, cioè appoggiata a olmi e pioppi. Ma il mondo sta per cambiare. Lo sa bene l’ingegnere Paolo Orlando, che, nel 1909, cavalca su via Ostiense sognando la costruzione di un nuovo quartiere per gli operai del neonato polo industriale sulla riva sinistra del Tevere. La pace della Garbatella viene, poi, bruscamente interrotta dai bombardamenti degli Alleati nel ’44.
Nei decenni successivi, il quartiere assume fama di essere rosso e romanista. È all’oratorio di Don Guido Chiaravalli che si allena un giovanissimo Agostino Di Bartolomei. La Garbatella conquista, poi, anche il cinema e la televisione, che trasforma il bar di Piazza Giovanni da Triora nell’ormai noto “bar dei Cesaroni”.