Dici Carrara e pensi al marmo, alle cave. “La Storia di Carrara” segue le vicende straordinarie e i personaggi che hanno “scolpito” la storia della città, in un territorio abitato da poco più di 60.000 “carrarini”, sparsi tra le Alpi Apuane e il mare a nord della Toscana.
L’epopea ha inizio quando i romani, dopo anni di battaglie, riescono a strappare la colonia di Luni dalle mani dei Liguri Apuani. Continua poi nel Medioevo, quando viene costruito il Duomo dove riposa il patrono della città, San Ceccardo, la cui figura è a metà tra storia e leggenda. Da Carrara passano poeti come Dante Alighieri e Francesco Petrarca. Arrivano poi i Malaspina e tra di loro è Alberico I Cybo a lasciare maggiormente il segno, nelle mura, risalenti a metà del XVI secolo, e nella piazza che porta il suo nome, Alberica.
Carrara fa il suo ingresso nell’epoca moderna ed è ancora marmo: da lavorare e da scolpire. Tra i tanti artisti che giungono alle cave c’è Michelangelo Buonarroti. Ma c’è anche chi se ne allontana, come lo scultore Pietro Tacca. Carrara nei secoli cambia il suo volto: sorgono monumenti e ville, nasce l’Accademia di Belle Arti, il Teatro Animosi, il Politeama, la Ferrovia Marmifera, il porto e viene costruito viale XX Settembre, percorrendo il quale si raggiungono le spiagge di Marina di Carrara.
Le guerre mondiali sconquassano la vita della città: qui, nel luglio del 1944, un coraggioso gruppo di donne si reca presso il locale comando tedesco per ribadire il proprio “no” al nazismo. Quelli post-bellici sono anni di ripartenza, in cui il marmo continua ad essere una fonte di ricchezza ma anche di dolore, per via dei tanti lavoratori che muoiono nelle cave. I giorni nostri vedono nascere la Biennale di Scultura, scatenarsi disastrose alluvioni e assistono all’ascesa nel mondo del calcio di uno dei carraresi più illustri, Gianluigi Buffon.