La Storia di Piombino

La Storia d’Italia

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Piombino e il suo promontorio che culmina su Piazza Bovio, l’ultima propaggine della città, crocevia di due mari. Qualche miglia più a nord, sulla latitudine di Punta Falcone, Mar Tirreno e Mar Ligure si incontrano e dividono le carte nautiche di grandi bastimenti, di barche su 130 chilometri quadrati per una città che da quasi due secoli è un polo siderurgico di importanza internazionale.

La storia di Piombino e Val di Cornia, dalla preistoria ai giorni nostri è fatta di salmastro e di acciaio dalla storia antica fino ad oggi, il leit motiv che dall’era etrusca non ha mai cambiato registro. Una posizione strategica come avamposto nel Mediterraneo da sempre ambita dalle superpotenze europee di tutti i tempi. Da qui dipartono le mire espansionistiche della Dodecapoli Etrusca e dell’Impero Romano.

Leonardo da Vinci lavora a Piombino per i Borgia e per il Machiavelli. Il Granduca di Toscana ne fa motivo di vanto, le due guerre mondiali un obiettivo primario da bersagliare con svariate tonnellate di esplosivo sugli stabilimenti siderurgici. Mussolini taglia il nastro di acquedotti, scuole e ospedali. Medaglia d’oro al valor militare, la città si rialza e ricomincia a produrre acciaio per il resto del mondo. Un’amministrazione comunale che non ha mai cambiato bandiera porta lo stabilimento ad avere oltre 7mila dipendenti e un indotto incalcolabile.

La storia contemporanea vede l’avvicendarsi di magnati dalla mente aperta ma dal braccio corto. Arabi, algerini e indiani: l’acciaio è l’oro del terzo millennio e fa gola a tutti. Una città di imprenditori, di artisti e di allenatori di calcio di alto livello. Ma anche di killer e serial killer o presunti tali. Una città che si fa riconoscere in Europa per il suo spirito sportivo: Piombino Città Europea dello Sport 2020 è la prossima sfida.

Prezzo: € 14,90

Collana: La Storia d’Italia

In libreria: 2019

ISBN:978-88-85488-48-9

Pagine:240

Formato: 16,5x24 cm - brossura

Emilio Guardavilla

Quando Emilio Guardavilla scrive narrativa, lo fa solo parlando di mare perché su navi bianche battenti varie bandiere vi ha passato oltre metà della sua vita di adulto in qualità di Commissario di Bordo. Lì sopra, ha cominciato a radersi e a ragionare su quello che succede a terra. Scrive anche di sport, perché con le figurine dei calciatori ci ha imparato a leggere, di libri perché, dopo ogni presentazione, non vede l’ora di scriverne un altro. Ha scritto di cucina con la pretesa di simulare un orgasmo multi-sensoriale con il commensale di turno. Ha scritto anche molti racconti brevi, pubblicati, premiati e messi in scena. In quel caso, l’amplesso si è consumato al cento per cento. Quando ha cominciato a scrivere di storia, ha maledetto tutte le volte che ha marinato le lezioni al Liceo Scientifico di Piombino e all’Università di Pisa. Dopo dieci anni con i piedi per terra, è ancora convinto che in mare è vero che ognuno pensa per sé, ma quando due barche si incrociano, ci si saluta sempre.

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