La “Storia di Testaccio” non è quella di un luogo qualunque. Qui la città di Roma scopre i suoi lati più segreti, la realtà supera la fantasia in un incredibile saliscendi di emozioni, un susseguirsi senza interruzioni di colpi di scena e misteri come in una fiaba.
Si parte dal passato più remoto, dagli animali preistorici che calcano un territorio ancora vergine: dai rinoceronti ai mammuth, dalle pericolose iene ai primi uomini di Neanderthal, mentre il proto-Tevere con la forza motrice della sua enorme massa d’acqua trasforma la vita su questo lembo di terra del territorio romano.
Poi, durante l’Antica Roma, Testaccio diviene uno snodo centrale per la città con la costruzione dell’Emporium degli Horrea. Qui passano il cibo, le bevande e il prezioso olio destinati a sfamare il popolo romano.
Il libro tratta anche gli aspetti più misteriosi di Roma, raccontando i culti segreti che si svolgono sul vicino colle Aventino e la costruzione per unoscuro sacerdote della Piramide Cestia.
L’arte a Testaccio è di casa, dalle poesie di Keats e Shelley alle incisioni di Piranesi, dalle poesie di Elsa Morante e Raffaella La Crociera ai romanzi di Camilleri. La bellezza ispira artisti e intellettuali provenienti da tutto il mondo.
Con l’arrivo dell’industria nasce a Testaccio il primo quartiere operaio di Roma e si progetta una città nuova. Baracche e case popolari accolgono muratori, artigiani e macellai del Mattatoio di Ersoch. Nel libro è affrontata la questione del degrado e l’opera sociale del massone Domenico Orano. Qui, di fronte a Porta San Paolo si combatte per difendere Roma dall’occupante tedesco, qui la Resistenza organizzata e spontanea trova terreno fertile, lo stesso Gramsci riposa oggi nel Cimitero Acattolico.
Il libro ripercorre anche la storia recente cogliendo la trasformazione che porta il quartiere a diventare un luogo alla moda, dove i colori della street art si mischiano ai sapori della cucina romanesca e alla musica dei locali notturni. L’anima popolare e romantica della città di Roma si esprime tra le vie di Testaccio, in mezzo alle osterie, sul campo abbandonato del primo mitico stadio dell’AS Roma, Campo Testaccio, e tra i cortili verdeggianti delle case popolari.