Una storia liberamente ispirata a fatti accaduti, Nell’ora più calda, è il noir di Daniela Mirisola, scrittrice di origini siciliane. Negli anni Settanta, in Sicilia, un paesino dell’entroterra viene sconvolto da una faida mafiosa per il controllo del territorio.
Daniela Mirisola affida la narrazione di quei fatti drammatici a Rosita, una ragazzina di dodici anni, e al suo inseparabile diario. Da tre anni Rosita scrive di uccisioni, minacce, estorsioni, danneggiamenti, sequestri e suicidi visti con i suoi occhi di bambina. Da tre anni Rosita cerca Primula Rossa, il capomafia, che in paese ritengono responsabile di tutto ciò che avviene.
Il titolo del noir, Nell’ora più calda, indica le ore pomeridiane delle tre estati in cui si snoda la storia. Sono ore in cui il caldo torrido impedisce agli abitanti di Darfudi di uscire da casa, permettendo così ai mafiosi di agire non visti. È questo che gli adulti fanno credere alla piccola protagonista.
Ma i crimini avvengono in vari momenti della giornata, insieme ad alcune stranezze, in quello che si è ormai trasformato un autentico Far West. Nessuno informa i carabinieri, e compaiono le armi anche nelle case delle persone oneste come la sua.
E poi, come mai a Darfudi i morti ammazzati vengono subito coperti? Forse in ogni casa ci sono le “lenzuola da morto” pronte per essere utilizzate?
Ma, soprattutto, chi è Primula Rossa? Colui a cui gli uomini baciano le mani in piazza?
La verità affiora nelle ultime pagine del suo diario segreto.