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A Monteverde si respira ancora un’aria di paese. Così nasce il racconto del quartiere attraverso le immagini dei suoi abitanti

22 Ottobre 2020 Parola all'autoreFocus

“Roma è una città con tanti figli a cui badare”, diceva Fellini. I quartieri della Capitale sono fratelli, ma ognuno ha un carattere personale, per origini, storia, dimensioni, cultura e atmosfera. Tra questi Monteverde spicca per un forte senso d’identità. I suoi abitanti sono orgogliosi di far parte di una comunità dove si respira ancora una dimensione da paese.

“Come eravamo Monteverde” è un grande racconto per immagini dal 1849 fino al 1950 e nasce con i contributi di tante fonti. Molti abitanti hanno aperto i cassetti di casa per darci vecchie foto di famiglia. Ingiallite, consunte, sgualcite, eppure ancora lì a testimoniare le storie passate e le origini di uno spicchio di Roma, dove vicende pubbliche e private si sono consumate nei decenni.

La nostra ricerca è stata un incredibile viaggio nella memoria. Siamo passati tra i banchi del mercato, nelle mercerie e salumerie storiche, nei ristoranti dove da generazioni i Monteverdini si siedono a mangiare. E ancora: nei bar, nelle scuole, nelle parrocchie, negli ospedali, negli archivi pubblici.

L’attrice Simona Marchini ci ha accolto nel suo salotto, mostrandoci gli album di famiglia di Monteverde; Mario Vitali ci ha incontrato nel retro bottega della sua trattoria a via Valla, tirando fuori vecchie foto da faldoni e cartelline. Col parroco della parrocchia di S. Maria Madre della Provvidenza, don Alberto, abbiamo aperto vecchi scatoloni impolverati. Suor Angela, l’ultima sorella della Congregazione della Dottrina Cristiana, è stata così gentile da incontrarci a via Poerio prima del suo aereo per Nancy, dove ora vive. Ci siamo seduti attorno a un tavolo da cucina con Leo Massimo e Daniela Longo, arrampicati su scale di due metri per fotografare le vecchie foto di Checco dello Scapicollo alla Cecchignola. Ci siamo immersi nella quiete dell’Accademia Americana e nell’atmosfera antica della bottega del Pecetto a via Ozanam.

Questo progetto di Typimedia Editore nasce dunque con un sapore popolare. Noi ci siamo stupiti spesso in questa ricerca e ci auguriamo che per il lettore sarà altrettanto sorprendente.

Antonio Tiso

curatore del volume “Come eravamo. Monteverde 1849-1950”

Come Eravamo

Come eravamo. Monteverde 1849-1950

Antonio Tiso

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