Prato sa meravigliare in mille modi. Con i monumenti straordinari che appartengono ad ogni epoca. Con i capolavori dei maestri del Medioevo e del Rinascimento, ma anche le opere delle avanguardie contemporanee, raccolte nel centro polifunzionale Pecci. E, soprattutto, con la produzione di tessuti che diventano abiti firmati dalle griffe, apprezzati in ogni parte del mondo.
Qui tutto sorprende: a vincere i premi Oscar non c’è solo Roberto Benigni, ma anche la fabbrica che fornisce tessuti ai film di Hollywood che si aggiudicano la statuetta per i migliori costumi. Qui nacque Paolo Rossi, la cui casa venne presa d’assalto dai tifosi durante i trionfi al Mondiale ’82. Qui ha radici e casa Christian Vieri, qui è nato il ginnasta Jury Chechi.
In “Prato, le 100 meraviglie (+1)” a cura di Piero Ceccatelli con gli straordinari scatti di Fabio Muzzi, si racconta tutto questo, oltre alla storia di un mercante, Francesco di Marco Datini, che unì l’Europa a cavallo fra Tre e Quattrocento utilizzando avveniristiche forme di pagamento che avranno molta fortuna in seguito. E di Fra Filippo Lippi che s’innamorò di una suora, Lucrezia Buti, la ritrasse nei dipinti delle chiese e ne ebbe un figlio, Filippino, pure lui pittore.
Fuori città scopriamo le meraviglie del Pontormo e delle Ville Medicee di Poggio a Caiano e Carmignano, le ville rinascimentali della campagna di Montemurlo, il felice connubio fra fabbriche e natura nella Val di Bisenzio. Un consiglio, portate il libro nella tasca della bici: lungo la pista ciclabile Fausto Coppi ci s’imbatte in una chiesa da Far West, l’oratorio del Beato Junipero Serra, pecore al pascolo e suggestive cascate. E meravigliatevi pure.