Nei miei ricordi di bambina, Ostia si lega alle domeniche d’agosto sotto l’ombrellone con la mia famiglia. Erano i mitici “cancelli”, la spiaggia dei romani, divenuta patrimonio di tutti grazie al Presidente della Repubblica Giuseppe Saragat, che nel lontano 1965 decise di concedere ai cittadini parte della tenuta presidenziale di Castel Porziano.
Crescendo, il mio orizzonte si è allargato e ho cominciato a scoprire quel che c’era al di là del confine sabbioso del litorale: gli scavi di Ostia antica, la città portuale sorta nel punto in cui un tempo il fiume e il mare si incontravano; lo splendido Castello di Giulio II e il piccolo borgo che lo circonda, immerso in un’atmosfera senza tempo; l’ombrosa pineta di Castel Fusano, nata da un tentativo del marchese Sacchetti di mettere a frutto la terra della sua grande tenuta; il Centro Habitat Mediterraneo, un’oasi naturale che dà ospitalità a ben 200 specie diverse di uccelli. E poi la vecchia spiaggia dell’Idroscalo, proprio dietro il Porto turistico, dove Pasolini perse la vita nell’oscura notte del 2 novembre 1975. Oggi quel lembo di terra, che per tanti anni è stato sommerso da una vera e propria discarica, è un parco letterario dedicato al poeta.
Nel libro “La Storia di Ostia” ho raccontato questi e decine di altri luoghi, attraversando l’intero X Municipio, da Dragona all’Infernetto, passando per Malafede, Acilia, Centro Giano, Vitinia. Li ho percorsi con passi lenti e occhi meravigliati, scavando nel passato di ciascuno di essi, mettendo in fila curiosità, leggende, vicende e personaggi. Il risultato è un racconto che fluisce attraverso le epoche e i luoghi come un’onda compatta che si infrange in mille rivoli sugli scogli. Tutto comincia con il mare preistorico, la cui linea di costa, 350mila anni fa, si attestava nell’area dell’odierno fosso di Malafede. Seguendo la linea del tempo, si visitano città perdute e tombe, ci si incammina su strade dimenticate, si incontrano i grandi personaggi che hanno dato forma a questo territorio. Come gli Scariolanti, gli uomini che dalla Romagna vennero sul litorale laziale a bonificare la terra, rendendola vivibile.
Naturalmente, questo racconto contiene luci e ombre. Non è possibile ignorare gli eventi, talvolta drammatici, che hanno coinvolto Ostia dagli anni Settanta fino ai giorni nostri, inclusa l’epoca del Covid-19. Tutto questo, però, non può offuscare del tutto la struggente bellezza del “mare di Roma” e della sua storia. Una bellezza che spero riesca a trapelare attraverso queste pagine.
Sara Fabrizi
curatrice del volume La Storia di Ostia