La copertina di “Arezzo, le 100 meraviglie (+1)” è lo scorcio che Piero della Francesca ha preso in prestito per rappresentare Gerusalemme ne La Leggenda della Vera Croce, il suo capolavoro. Per chi è nato e cresciuto ad Arezzo come me, e l’ha lasciata solo per questioni di studio e lavoro, è una vista abituale, quasi scontata. Ma il viaggio nelle 100 meraviglie (+1) che rappresentano la città e la sua provincia mi ha permesso di scoprire e riscoprire tanti angoli, tante storie, tanti eventi che la quotidianità rischia di rendere abitudinari. Le vicende e i personaggi che hanno dato forma a questo territorio appartengono a tutte le epoche, dalla preistoria ai giorni nostri.

Quando Typimedia Editore mi ha contattato per curare il libro mi sono trovato di fronte a tante scelte difficili. Troppi i grandi personaggi nati e vissuti qui, altrettante le loro tracce che meriterebbero l’attenzione di una scheda e di una foto. In questa terra hanno visto la luce Mecenate e Guido d’Arezzo, Petrarca e Vasari, Michelangelo e Pietro Aretino, Patrizio Bertelli e Roberto Benigni.

Viaggiando da queste parti si incrociano opere incantevoli come La leggenda della Vera Croce in San Francesco di Arezzo e la Madonna del Parto di Monterchi, il Museo dell’Accademia Etrusca di Cortona, le robbiane del Valdarno e il Castello dei Conti Guidi di Poppi dove soggiornò Dante. Non ho voluto raccontare solo affreschi e facciate di palazzi ma anche all’anima più accesa di questa provincia. Quella che si scalda per La Giostra del Saracino di Arezzo, il Palio dei Rioni di Castiglion Fiorentino, il Palio della Balestra di Sansepolcro e il Gioco del Pozzo di Montevarchi. Senza dimenticare il gusto per la buona tavola, semplice ma non banale: il dolce gattò all’aretina, la porchetta di Monte San Savino, lo stufato di San Giovanni Valdarno, le castagne del Casentino e i tartufi della Valtiberina.

Federico D’Ascoli

curatore del volume “Arezzo, le 100 meraviglie (+1)”