Il racconto della storia del quartiere Ostiense inizia milioni di anni fa, quando la zona è completamente sommersa dal mare preistorico. Poi la terra comincia ad emergere e le eruzioni dei vulcani vicini plasmano un territorio fertile in cui si aggirano elefanti, rinoceronti, ippopotami e grandi predatori.
Il viaggio continua sul tracciato di quella che diventerà la via Ostiense, una delle più antiche strade di Roma, per il controllo della quale si consumano le prime guerre tra etruschi e romani. La stessa strada è poi testimone dell’ultimo, fraterno abbraccio tra San Pietro e San Paolo prima di avviarsi nei luoghi dei rispettivi martiri.
Il quartiere ospita alcune delle più importanti testimonianze della prima cristianità, come la basilica di San Paolo fuori le mura e le catacombe di Commodilla, dove si può leggere la più antica attestazione nota di scrittura in volgare. Proseguendo il cammino nella storia vediamo orde di barbari e pirati saraceni che invadono Roma entrando proprio dall’ingresso principale del quartiere, porta Ostiense, testimone dei maggiori eventi di questo racconto.
Attraverso le pagine de “La Storia di Ostiense“, a cura di Marco Eusepi, scopriamo la doppia anima del quartiere. Ora placido e tranquillo, tra gli scorci suggestivi e gli angoli romantici del cimitero acattolico, all’ombra della bianca piramide, ora frenetico e industriale, tra il continuo viavai della stazione Ostiense e dei magazzini generali, passando per i giganteschi macchinari della centrale Montemartini e le fabbriche lungo il porto fluviale, dominato dal profilo del gazometro.
Un quartiere dall’anima popolare le cui strade, che hanno visto gli orrori della Seconda guerra mondiale come l’eccidio del “ponte di ferro”, sono testimoni dei principali eventi della Resistenza romana. Oggi Ostiense è uno dei quartieri più vivaci d’Europa, con i suoi palazzi colorati da favolosi ed enormi murales, frequentato da giovani provenienti da ogni parte del mondo, complice la presenza della terza Università di Roma, che affollano i locali e gli spazi culturali disseminati tra le sue strade.