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Ponte di Ferro

Quando venne inaugurato il “ponte di ferro”, il prodigio dell’ingegneria che sorprese l’Europa

05 Ottobre 2021 NewsFocus

Fino a pochi giorni fa, passeggiando in direzione del Tevere lungo via del Porto Fluviale, si poteva vedere una massiccia e imponente struttura di ferro dove la strada incrocia il fiume. Quelle arcate metalliche, oggi deformate e annerite dal fuoco dell’incendio di sabato 2 ottobre, appartengono al Ponte dell’Industria, chiamato dai romani “ponte di ferro”, sul quale ogni giorno transitano, migliaia di vetture che entrano o escono dal quartiere Ostiense. Nonostante la carreggiata non sia molto larga, ai suoi lati si sono ricavati due marciapiedi, rialzati rispetto al livello stradale, grazie ai quali anche i pedoni possono attraversare il fiume ma non è sempre stato così.

In realtà questo ponte è stato originariamente pensato per collegare la linea ferroviaria Roma-Civitavecchia alla neonata stazione Termini. Commissionato nel 1862 da papa Pio IX, lo stesso che nemmeno dieci anni prima aveva restituito a Roma la basilica di San Paolo, viene realizzato in Inghilterra con componenti prefabbricate e successivamente montato sul posto da un’impresa belga. Un’opera imponente, resistente e al contempo tecnologica. Il segmento centrale, infatti, si può sollevare per permettere il passaggio delle imbarcazioni mercantili dirette al porto pontificio di Ripa Grande. La prima locomotiva di collaudo passa sul ponte il 10 luglio 1863, mentre quattro giorni dopo gli ingegneri pontifici ne testano la resistenza facendovi transitare due treni in contemporanea. Il ponte regge magnificamente e si può procedere quindi all’inaugurazione, che ha luogo il 24 settembre 1863, alla presenza di papa Pio IX.

La cerimonia è semplice, ma particolarmente sentita dalla folla che accorre in massa, come racconta il corrispondente Henry d’Ideville sul Journal d’un diplomate en Italie. Il papa arriva alle quattro del pomeriggio, accompagnato dal monsignor De Merode, promotore dell’opera, e da una piccola rappresentanza. I fotografi sono pronti a scattare e i presenti si accalcano festosi per riuscire a vedere il momento clou, il sollevamento della campata centrale. Il meccanismo è azionato da quattro uomini e, per mostrare la sua utilità, quando il ponte è completamente alzato, si assiste al passaggio di un vaporetto. Il monsignore, nel frattempo, si prodiga orgoglioso nello spiegare a tutti il funzionamento del meccanismo. Dopodiché gli operai riabbassano il ponte per lasciar passare il treno, tra la meraviglia generale. A questo punto la folla si abbandona alle esultanze, circondando il papa in un abbraccio di allegria e stupore, mentre i passanti e i turisti che passeggiano nella campagna si fermano a godersi quello che è un vero e proprio spettacolo inaspettato.

Grazie a questo prodigio dell’ingegneria, i treni attraverseranno qui il Tevere fino al 1911, quando verrà costruito, poco più a monte, Ponte San Paolo, un apposito cavalcavia per collegare la ferrovia alla nuova stazione di Trastevere. Da quel momento a oggi, il “ponte di ferro” riceve il traffico pedonale e quello su gomme, permettendo ogni giorno a migliaia di persone di passare dal quartiere Ostiense al Portuense e viceversa.

estratto dal volume La Storia di Ostiense

a cura di Marco Eusepi

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La Storia di Roma

La Storia di Ostiense

Marco Eusepi

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