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Un quartiere piccolo dalla storia gigantesca: alla scoperta del Quadraro

14 Luglio 2021 FocusParola all'autore

Sulla copertina de La Storia del Quadraro, ultima uscita della collana sui quartieri di Roma in casa Typimedia, c’è un murales realizzato dallo street artist Lucamaleonte. È un grande nido di vespe, che si allarga sul muro di via di Monte del Grano. In alto una piccola scritta “You are now entering free Quadraro”.

Da qui si entra al Quadraro, un quartiere piccolo con una storia gigantesca. Un quartiere libero, come recita quella scritta, perché per queste strade si è fatta la Resistenza. Nido di vespe è il soprannome usato dal console tedesco Moellhausen per indicare questo agglomerato di case, un covo di partigiani e ribelli che, aiutati e protetti dalla popolazione civile, danno filo da torcere ai nazifascisti. Il Quadraro, per gli occupanti, è un’area pericolosa. Per questo, all’alba del 17 aprile 1944, il quartiere subisce un feroce rastrellamento che strappa dalle loro case centinaia di uomini, destinati alla deportazione, ai campi di lavoro, alle fabbriche in cui vengono impiegati alla stregua di schiavi. È il secondo più gande rastrellamento di Roma, dopo quello degli ebrei avvenuto il 16 ottobre 1943.

L’identità del Quadraro si fonda con forza su questo frammento di memoria. Ma la sua anima è molto più antica, le vicende e i personaggi che hanno dato forma a questo territorio attraversano tutte le epoche, dalla preistoria ai giorni nostri. E nelle pagine di questo libro ho cercato di restituire al lettore la meraviglia per un quartiere che, passo dopo passo, sento anche un po’ mio.

Si gira un angolo ed ecco, all’orizzonte i pennacchi di fumo che si innalzano al di sopra del Vulcano Albano, grande padre del territorio, capace di modellarlo con le sue eruzioni. Da lì tutto comincia. Camminando per queste strade, si scoprono villaggi preistorici e ville romane, torri del medioevo e accampamenti. Si incontrano personaggi leggendari come Coriolano, Roberto il Guiscardo, Wilbur Wright, Mario Schifano, Don Roberto Sardella, ciascuno epico a modo suo. A distanza di secoli o anni, sembra quasi di poter sentire risuonare la loro voce, ascoltarli mentre raccontano le loro vite e imprese.

Anche loro sono parte della Storia del Quadraro. Un quartiere che dimostra come Roma non sia soltanto il suo centro, ma anche quelle periferie di cui, troppo spesso, ci si dimentica.

Sara Fabrizi

curatrice del volume “La Storia del Quadraro”

La Storia del Quadraro

La Storia di Roma

La Storia del Quadraro

Sara Fabrizi

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