La storia di un quartiere, le piccole e grandi storie di una comunità attraverso le sue immagini d’epoca e d’archivio.
“Come eravamo” racconta Montesacro dal 1852 al 1950, in quei 98 anni ricchi di storia segnati da due conflitti mondiali, una dittatura devastante, una guerra di resistenza e, non ultimo, l’inizio del processo di industrializzazione con i primi segni del boom economico. Mentre la campagna alle porte della Capitale diventa piccolo centro abitato che poco alla volta viene inglobato nella città che si espande.
Un ritratto di quartiere in bianco e nero a cura di Antonio Tiso, reso possibile grazie alla generosità e alla passione degli abitanti di Montesacro, che hanno aperto i loro album di famiglia per la costruzione di un’opera collettiva dal grande valore storico. Famiglie, esercizi commerciali, aziende, ma anche ospedali, scuole e parrocchie che, insieme agli archivi pubblici e ai musei, hanno condiviso le loro immagini e le storie che ogni foto porta impresse, indelebili, come mattoni della memoria collettiva.
Dal Risorgimento alla Resistenza, passando per la nascita del quartiere e la sua progressiva espansione, il racconto si arricchisce di immagini e testimonianze di altissimo valore. Fotografie d’epoca che applicano un filtro agli scorci più noti del quartiere: da piazza Sempione a Città Giardino, dal Tufello a Valmelaina, passando per via di Vigne Nuove e i ponti sull’Aniene.
Si passa dal cinema, con le immagini tratte dal set di Ladri di biciclette, alle partite di pallone giocate su campi impolverati, fino alle lettere del giovane partigiano Orlando Orlandi Posti dal carcere di via Tasso. Ma non mancano scatti di vita quotidiana, dal lavoro alla vita familiare. “Come eravamo” diventa così un emozionante viaggio nella memoria, la terza tappa di un percorso per immagini sui quartieri di Roma, dopo il primo volume sul Trieste-Salario e il secondo su Monteverde. L’album di famiglia di una comunità per recuperare e valorizzare la conoscenza e la consapevolezza del nostro passato.