Padova in 100 meraviglie (+1). Il vero problema, inutile nasconderlo, è stato decidere quali meraviglie sacrificare. Storia, cultura, architettura, istruzione e secoli di socialità hanno riempito i 93 chilometri quadrati di questa città di centinaia e centinaia di tesori.
Pensiamo anche solamente a tutto quello che l’Università di Padova ha portato in 800 anni di storia (l’anniversario si celebra proprio quest’anno): dal passaggio di personaggi straordinari, come Galileo Galilei ed Elena Lucrezia Cornaro Piscopia, la prima donna laureata al mondo, ai luoghi simbolo dell’Ateneo come il Palazzo del Bo, il Liviano e Palazzo Maldura, e ancora alle tante biblioteche ricche quanto frequentate e agli arredi che impreziosiscono questi ambienti. Solo qualche mese fa, il grande fumettista Milo Manara ha voluto realizzare un enorme murale sulle pareti dell’Istituto di Anatomia. Quanto illustrato in questo volume è solo una parte, comunque la più suggestiva, del grande patrimonio di bellezza che l’Università ha offerto alla città di Padova.
E poi Giotto, Giusto de Menabuoi, Tiziano Vecellio, Andrea Mantegna, Donatello, Giuseppe Jappelli, Tiziano Aspetti: basterebbe appuntarsi questi nomi per riempire un intero taccuino di meraviglie pensate, disegnate e realizzate da questi straordinari artisti, pittori e architetti che hanno segnato la storia e la fama di Padova. Proprio il peso di tanta bellezza è valso, nel 2021, l’inserimento di Urbs Picta (la città dipinta) nel patrimonio mondiale tutelato dall’Unesco. Raccontare queste meraviglie è quanto mai doveroso, alla luce di un simile riconoscimento.
Ma non c’è solo il passato a stupire, non ci sono solo i capolavori dei secoli scorsi a incantare: Padova riesce a rinnovare lo stupore nelle tante botteghe che sanno rileggere la tradizione enogastronomica. Sotto il Salone, uno dei più antichi mercati al mondo, nelle opere degli street-artist che sanno integrarsi così bene con chiese, palazzi e piazze, con l’architettura contemporanea che arricchisce di originalità la periferia cittadina e con i tanti musei nati proprio negli ultimi anni, segno di una città che chiede di essere raccontata e ama raccontarsi.
Nicola Cesaro e Claudio Malfitano
curatori del volume Padova, le 100 meraviglie (+1)