Cento anni (+3). La storia ufficiale della Garbatella nasce il 18 febbraio 1920, il giorno in cui viene posta la prima pietra di un edificio in piazza Benedetto Brin. Esiste però un documento, custodito nell’archivio della Basilica di San Paolo fuori le Mura, dove si cita il nome di via Garbatella e di un’osteria omonima già nel 1835. Un fatto che sbalordisce e proietta la storia di questo popolare quartiere di Roma in un tempo antico. Per capirci: il 1835 è l’anno in cui usciva l’edizione napoletana dei Canti di Giacomo Leopardi e Charles Darwin giungeva alle Isole Galápagos a bordo dello HMS Beagle.
Raccontare dunque centoventicinque anni di storia per immagini è stata una sfida stimolante, una continua scoperta. Il quartiere nasce per essere destinato a ospitare gli operai della zona industriale dell’Ostiense, ed è caratterizzato da villini e palazzine di tre piani al massimo, con grande cura per i dettagli e ampi spazi verdi interni che fungevano da punto di ritrovo per i residenti. È l’inizio di una storia ultracentenaria e i temi che trovano spazio nel Come eravamo. Garbatella 1835-1960 sono in effetti numerosi e ricchi di spunti: la costruzione dei lotti dell’Istituto Case Popolari, la vita quotidiana, le botteghe, i vicini di Tor Marancia, gli artisti, il tempo di guerra con i suoi eroi e le vittime, il mondo del lavoro, le scuole, il cinema. Pagina dopo pagina prende corpo la storia del quartiere che parte dalle origini e arriva agli anni del boom economico. A dare il ritmo sono sempre le immagini che provengono dai cassetti delle famiglie, delle parrocchie, delle scuole. Il volume diventa così il racconto di una zona che nasce povera, ma nei decenni si trasforma in un centro di vita pulsante, sanguigna, popolare, antifascista. Un luogo dove un tempo ci si vergognava a vivere e che oggi attira molti romani.
L’idea di dare vita a questa pubblicazione è di Typimedia editore, che ha capito il valore storico e sociale dei quartieri di Roma e mi ha affidato il compito di raccontarli attraverso le foto degli abitanti. Tra i punti di forza di questo progetto sulla Garbatella vi sono poi le storie narrate in prima persona dalle persone e i ricordi di chi ha svolto un ruolo di primo piano nella vita della sua comunità. Riecheggiano così, tra le pagine del libro, le vicende di figure come Enzo Staiola, il giovane protagonista del film Ladri di biciclette, e Padre Guido Chiaravalli, punto di riferimento del mondo cattolico del quartiere. Ma trovano spazio anche le piccole storie di famiglia, quelle che non troviamo nei libri di storia, ma che sono fondamentali per capire come vivevano le persone. Perché come canta Francesco De Gregori: “La storia siamo noi, siamo noi questo piatto di grano”.
Antonio Tiso
curatore del volume Come eravamo. Garbatella 1835-1960