I primi focolai, il lockdown, il ruolo De Luca
Così la città ha saputo vincere l’emergenza
La Storia del Coronavirus a Salerno e in Campania è la cronaca in presa diretta di un evento imprevisto, di dimensioni planetarie, che ha avuto un impatto straordinario per la comunità internazionale e nel nostro Paese. A Salerno, e in Campania, la storia della pandemia ha visto momenti drammatici e momenti di forte tensione, ma anche di grande coesione sociale.
Dal baricentro di Salerno, questo libro curato dal giornalista Paolo Romano (già autore per Typimedia de La Storia di Salerno) si allarga all’intera regione per raccontare tutti gli aspetti che hanno letteralmente rivoluzionato la vita durante l’emergenza Covid-19, dal suo insorgere alla fase più acuta, dal calo dei contagi alla fine del lockdown.
Al centro dei racconti di vita reale, con nomi, dati, fatti, avvenimenti, le paure e le reazioni, la forzata clausura domestica, la riscoperta dei balconi come interfaccia con il mondo esterno, la didattica a distanza con le scuole chiuse, le videoconferenze, il distanziamento sociale che cambia i rapporti tra le persone. E poi le tante storie di figure e personaggi della vita di tutti i giorni che salgono alla ribalta per la loro originalità: dall’ingegnere salernitano Vito De Feo che in Inghilterra è chiamato a far parte della task force Covid 19 con il compito di elaborare uno studio di evoluzione e sviluppo dei contagi, al pizzaiolo salernitano emigrato a New York, Ciro Casella, che con la sua pizzeria San Matteo nel cuore di Manhattan ha clienti come Spike Lee e il sindaco Bill de Blasio, ma si sente in dovere di far giungere le sue pizze tra le corsie dell’ospedale della Grande Mela. Il tutto da quell’osservatorio privilegiato che è la Campania dove il governatore della Regione, Vincenzo De Luca, a suon di decreti si rende protagonista di una vivace dialettica Stato-Regioni e Nord-Sud, approdando alla ribalta internazionale con le sue vulcaniche esternazioni.
La Campania si è distinta nel mondo anche per la ricerca di cure sanitaria innovative – dal Tocilizumab al derivato del vino Taurasi – e per l’anomala curva dei contagi, con un numero contenuto di morti.