Scrivere La Storia di Reggio Emilia per Typimedia Editore mi ha consentito di conoscere e vivere la città come mai avevo fatto prima. Un viaggio nella Storia che mi ha portato, e spero porti anche il lettore, alla scoperta delle infinite testimonianze nascoste tra strade e piazze, impresse nelle facciate degli edifici e delle chiese, custodite nei musei e negli archivi. Testimonianze che ancora oggi consentono di tramandare la memoria di una città e delle sue tante sfaccettature: la Reggio Emilia romana con ricche dimore, terme e templi, quella medievale che accoglie pontefici e imperatori tra mura e torri, chiese per i pellegrini e ospizi per mendicanti e ammalati.
C’è la città dei canali, dei mulini e delle vie d’acqua, quella ducale delle grandi feste nella sontuosa reggia realizzata a somiglianza di Versailles. Poi ci sono i personaggi e le loro storie: nomi altisonanti come Spallanzani, Ariosto e Boiardo, ai quali si affiancano figure e vicende ormai dimenticate benché degne di memoria.
L’avventura inizia con la balena Valentina, che nuotava nel mare preistorico dove ora svettano le cime degli Appennini, per arrivare alla pandemia del terzo millennio, il Covid-19, che anche in questa città ha lasciato segni profondi.
È la storia millenaria di una comunità per lunghi secoli sottomessa all’alterno potere di potenti imperatori e duchi, alle improvvise scorribande di conquistatori e mercenari. Una comunità che, nonostante le avversità, ha saputo costruire le ragioni e la forza della propria identità locale, diventando punto di riferimento nazionale e culla della bandiera tricolore quando si è trattato di costruire l’unità d’Italia. Che non si è piegata al nazifascismo e che dalla Resistenza, combattuta con il coraggio e la coralità di una città medaglia d’oro al valor militare, ha tratto gli insegnamenti per costruire la ricchezza diffusa del dopoguerra e consolidare gli strumenti irrinunciabili della democrazia.
Barbara Curti
curatrice del volume “La Storia di Reggio Emilia”