Il 21 gennaio del 1921, a Livorno, nasceva il Partito comunista italiano. Le donne e gli uomini che in questi cento anni hanno fatto parte del Pci, o che comunque hanno aderito agli ideali comunisti, hanno partecipato alla nascita della Repubblica italiana, alla sua democrazia, dando un contributo fondamentale anche nei momenti più difficili. Eppure oggi si assiste spesso a una rilettura della storia che racconta il comunismo italiano in un modo assolutamente distorto. Un racconto che non solo tradisce la memoria, ma si avventura in speculazioni che – giocando su scarsa cultura e pigrizia intellettuale – mira ad equiparare i comunisti ai fascisti o addirittura alle frange estremiste che spesso sono sfociate nell’eversione vera e propria.
In questo libro di Matteo Pucciarelli, giornalista di Repubblica, scritto con il contributo di Sara Fabrizi, narratrice storica di Typimedia, si raccontano cento “patrioti rossi” che con le loro azioni – spesso con la loro vita – dal dopoguerra fino ai tempi più recenti hanno fatto sì che l’Italia rimanesse un paese libero e democratico.
In libreria da dicembre 2020