Il caso Vo’, la prima vittima in Europa e il “modello Veneto” dei tamponi di massa
La Storia del Coronavirus nei Colli Euganei e in Veneto è la cronaca in presa diretta di un evento imprevisto che certamente ha avuto un impatto straordinario nella comunità internazionale e nel nostro Paese.
Le cronache italiane hanno proprio nei Colli Euganei delle pagine fondamentali, che Nicola Cesaro, noto giornalista veneto, scrive con la precisione e l’accuratezza già messe in mostra nel volume di Typimedia sulla Storia dei Colli Euganei.
È il 21 febbraio quando l’ospedale “Madre Teresa” di Schiavonia viene blindato per la presenza di due pazienti contagiati da Coronavirus. Uno dei due morirà da lì a poco: Adriano Trevisan, 77 anni, sarà la prima vittima italiana per il Covid-19, ma anche il primo occidentale a perdere la vita nel continente europeo. Per volere del presidente regionale Luca Zaia, figura chiave di questo racconto, l’ospedale “Madre Teresa” viene blindato. Proprio la spinta del presidente veneto si traduce in un decreto governativo che impone l’unica “zona rossa” del Veneto. Regione del Veneto e Università di Padova calano su questo Comune di 3.300 abitanti il “modello Vo’”, che poi diventerà il “modello Veneto”: tutta la popolazione, cioè, viene sottoposta a tampone per verificare la positività al Coronavirus. Questo sarà uno studio unico al mondo che troverà peraltro compimento, a inizio maggio, in un terzo passaggio: un nuovo giro di test e tamponi su tutti i cittadini di Vo’, sottoposti anche alla mappatura genetica. Una delle figure che si distinguerà in questo percorso scientifico è Andrea Crisanti, virologo dell’Università patavina, primo vero sostenitore dei tamponi di massa. La pandemia del Padovano conoscerà tuttavia anche pagine molto dolorose, come quella delle case di riposo dove l’ingresso del Coronavirus compie vere e proprie stragi. Il pressing delle categorie economiche porterà spesso Zaia a pubblicare ordinanze che in qualche modo allentano i vincoli dei vari Dpcm governativi, non senza creare tensioni con l’autorità statale.