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Potenza, la città delle storie straordinarie e dei tramonti “di velluto”

24 Gennaio 2022 FocusParola all'autore

Ho vissuto a Potenza. Ne ho colto l’odore che cambia con le stagioni e con le ore del giorno e che – quando partivo – cercavo tra i capelli. Per anni, in tutti i miei “altrove”, nei tramonti anelavo il cielo “di velluto” che vedevo durante le sere d’inverno dal campo scuola “Donato Sabia” a Macchia Romana, durante gli allenamenti d’atletica. Ma non mi capitava quasi mai di trovarne uno uguale. “Eppure – pensavo- il cielo è sempre lo stesso”. Non è così: quello su Potenza – e solo quello – è per me il cielo “di casa”, perché è quello della mia infanzia, dove ho costruito buona parte della mia personalità. E, poco a poco, ho imparato che questa città trasuda eccezionalità: il merito è soprattutto quello delle persone che l’hanno solcata nei secoli.

È questo quello che ho cercato di trasmettere scrivendo il libro per Typimedia “La storia di Potenza”. È questo quello che mi hanno raccontato tutti i personaggi straordinari che ho incontrato nella stesura di questo testo e tra i quali, spesso con difficoltà, ho dovuto scegliere. Penso soprattutto a Teresa Motta. Una bibliotecaria che ha aiutato ebrei e confinati politici in Basilicata. Una donna che, sposando in pieno la descrizione più nota del poeta Sinisgalli, stava “bene nell’ombra”. Ma questa ombra – quella in cui si sono mossi Crocco, Maffei, il Vescovo Serrao, il prete Rendina, il poeta Riviello e di cui ho scritto – non è un’ombra qualunque. È l’ombra in cui s’inventano le storie più straordinarie e della cui eccezionalità partecipano tutti. Quelle che, da bambini, cambiavano le nostre convinzioni e che intessevano i fili dell’empatia. In silenzio, sul muro della stanza. E di cui, chissà perché, noi stessi potentini spesso siamo all’oscuro. La storia di Potenza inserita nel libro è, per me, il tentativo di spiegare che la “nostra” storia – nostra da potentini di nascita o solo di passaggio – è davvero straordinaria. Conoscerla ci inorgoglisce e ci riconsegna a noi stessi. Come esseri umani, prima ancora che potentini.

Alessandra Accardo

curatrice del volume La Storia di Potenza

Storia di Potenza

La Storia d’Italia

La Storia di Potenza

Alessandra Accardo

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