Le mille anime di San Lorenzo. Le sue vicende antichissime, i personaggi che nei secoli ne hanno plasmato la fisionomia, le tante storie che hanno accompagnato un quartiere che ha subito continue trasformazioni. Ma anche le voci del presente, la voglia di scrivere un nuovo futuro da parte di comitati e associazioni che lottano nel quartiere contro il degrado e la speculazione. Si è svolto ieri, sabato 5 giugno, in piazza dei Sanniti, davanti alle saracinesche chiuse del Nuovo Cinema Palazzo, l’incontro di presentazione del volume di Sara Fabrizi La Storia di San Lorenzo, ultimo arrivato della collana sulla Storia di Roma targata Typimedia Editore. Un evento organizzato da Nuovo Cinema Palazzo e Libera Repubblica di San Lorenzo, in collaborazione con Typimedia e Tomo Libreria Caffé.
Quando si nomina San Lorenzo, la mente corre subito al quartiere popolare e operaio che tenta di impedire la marcia su Roma, che vede migliaia dei suoi figli morire sotto le bombe il 19 luglio 1943 e li ricorda dipingendone i volti sulle pareti della sua chiesa. Ma San Lorenzo è questo e molto altro. E’ la storia di un Santo generoso, quel Lorenzo che considerava i poveri il vero tesoro della Chiesa, quella di tanti migranti venuti a costruire le case che non avrebbero abitato e di una splendida villa, Villa Gentili Dominici, edificata fra l’acquedotto e le mura Aureliane nel 1700, come ha raccontato nel corso della serata, moderata dall’architetto urbanista Rossella Marchini, l’autrice del libro Sara Fabrizi.
Un libro, ha sottolineato la critica d’arte Martina Gatti, presidente di Sinopie e curatrice per Typimedia della collana delle Meraviglie di Roma, da cui parte un itinerario ricchissimo di testimonianze archeologiche, storiche e contemporanee, che fanno di San Lorenzo un polo culturale tra passato e presente, capace di trasformarsi in una destinazione turistica culturale che va valorizzata.
Terra di stratificazioni, come ha ricordato il geologo e attivista Lorenzo Manni, San Lorenzo è anche un quartiere di contrasti, ma soprattutto di costanti sperimentazioni: ne ha parlato la curatrice di arti visive Emilia Giorgi, sottolineando le varie esperienze che in tal senso si sono susseguite nel tempo, dall’edificazione della città universitaria a quella dell’altra grande città del quartiere, il Verano, dal progetto Montessori alla fucina artistica del Pastificio Cerere. San Lorenzo come distretto artistico, come testimoniano le recenti espressioni di street art e operazioni come Salad, mappatura dell’arte di quartiere. Come progetto politico e sociale, “luogo di incontro fra generazioni per combattere le solitudini, dove i presidi sono le librerie, da Tomo a Giufà” ha detto ancora la Giorgi.
San Lorenzo, infine, come quartiere dalla forte spinta identitaria, che merita una propria narrazione, ha sottolineato a Questa p(i)azza idea Luigi Carletti, editore di Typimedia e direttore di RomaH24, nel descrivere il progetto della collana sulla Storia di Roma creata da Typimedia per raccontare le tante comunità che compongono la Capitale. “Una città”, ha concluso Carletti, “che potrà salvarsi proprio a partire dai sui quartieri e dalla loro autonomia. La visione centralistica e centralizzata di Roma non ha più alcuna attualità”.