Ogni quartiere di Roma ha un’identità, un volto nascosto da svelare. È con questa premessa che, cinque anni fa, con Typimedia editore abbiamo dato vita alla collana della Storia di Roma. Volumi che, nel tempo, sono riusciti a farsi spazio, non soltanto sugli scaffali delle librerie e tra le riviste esposte nelle edicole. Sono entrati nelle case di tanti romani, per raccontare loro una storia di cui fanno parte. Era il 2017, quando tutto è cominciato.
Da quest’anno, ha preso il via un nuovo progetto, affine al primo e, in un certo senso, complementare. Uno spin off, se così vogliamo chiamarlo: “I 100 (+1) luoghi della Storia”. Un’appassionata serie di guide vagabonde che, passo dopo passo, accompagnano il lettore alla (ri)scoperta di strade e piazze, monumenti e angoli nascosti, costruendo un itinerario che attraversa lo spazio e il tempo. Per me è stato come un ritorno alle origini. Il primo volume, infatti, mi ha riportato al Trieste-Salario, il quartiere da cui è cominciato il mio viaggio nella storia di Roma. Questo mi ha dato un certo vantaggio: un bagaglio di conoscenze da cui partire, una certa consapevolezza del territorio. Sapevo di non aver raccontato davvero tutto.
Roma è senza fine e i suoi quartieri non sono da meno.
Così, ho allargato e approfondito la ricerca. Ed ecco che sono emerse storie “nuove”, misteri irrisolti, aneddoti curiosi. Passeggiando nel folto del bosco di Villa Ada, ci si potrebbe imbattere in una piccola lapide, con inciso soltanto un nome e una data: 20 aprile 1942. Questo monumento quasi sconosciuto ricorda la triste vicenda di un aviatore, schiantatosi con il suo aereo all’interno di quello che, all’epoca, era il giardino della villa dei sovrani d’Italia, i Savoia.
Storie altrettanto avvincenti riemergono dal passato del quartiere Monteverde. In cima al Gianicolo, nel salone di Villa Lante, si può vedere l’iscrizione lasciata da uno dei feroci lanzichenecchi che nel maggio del 1527 trasformarono Roma in un inferno in terra. In via Camillo de Lellis, non lontano dall’omonimo ospedale, si fa la conoscenza di Elsa Morante adolescente.
Ma anche Montesacro, nato come una città giardino sulla sponda dell’Aniene, sorprende per la quantità di vicende e di personaggi che hanno attraversato le sue strade. Qui si potrebbe quasi proporre un itinerario “letterario”, andando a casa di tanti grandi autori come Ennio Flaiano, Giorgio Bassani, Giovanni Giudici, ma anche visitando luoghi che compaiono in diversi romanzi, come la scuola don Bosco, protagonista di alcuni episodi raccontati in “Primavera di bellezza” di Beppe Fenoglio.
Spero che, pagina dopo pagina, ciascuno possa tracciare il proprio speciale itinerario lungo le strade del suo quartiere del cuore. E spingersi anche oltre, esplorando i tanti luoghi che ancora non conosce.
Sara Fabrizi
curatrice dei volumi su I 100 (+1) luoghi della Storia del Trieste-Salario, Monteverde-Gianicolo e Montesacro